Ben diciannove gli spettacoli che animeranno le sale cittadine in questo week-end.
Il NTS’ – Nuovo Teatro Sanità – ospita la giovane compagnia Vucciria Teatro con lo spettacolo Battuage, di e per la regia di Joele Anastasi. Un luogo metropolitano, gremito del popolo notturno tra omosessuali, transessuali, eterosessuali, gigolò, puttane, marchette e scambisti, in cui si dilania la quotidiana umanità e dove la disumanità va alla deriva. Sprofondando in questo inferno di racconti al limite, in una specie di cimitero della dignità fatto di sepolcri osceni tra chi è disposto a tutto: a dissacrare, a smantellare, a scombinare, a svendere.
Dal 7 al 9 novembre, il Teatro Nuovo mette in scena un palpitante ricordo delle quattro giornate di Napoli (nel settantesimo anniversario della liberazione della città dall’occupazione tedesca) con Napoli ’43. Enzo Moscato, con la sua compagnia e con Antonio Casagrande, Benedetto Casillo, Cristina Donadio, narrano gli eventi, i sentimenti, le figure popolari, trasfigurandoli e rielaborandoli come in un affascinante Cunto Leggendario. Un appassionato esercizio di meditazione e rinarrazione, su e di quei fatti che fecero di Napoli la prima città d’Europa, per valore d’eroismo e per ferma riconquista della propria libertà.
Laura Angiulli riporta in scena, alla Galleria Toledo, una delle più straordinarie opere del Bardo: Il mercante di Venezia. Un’opera con un apparente happy ending, dove l’epilogo della vicenda lascia aperto con inalienabile amarezza il versante etico dell’opera. Restano sul tavolo le incertezze su quella felicità che nelle conclusioni di una commedia dovrebbe spartirsi fra tutti e che invece in questo caso lasciano un impossibile dibattito, e nel rovesciamento dei canoni della logica corrente, il carnefice viene infine a trovarsi vittima.
Al Ridotto del Teatro Stabile Mercadante sarà in scena il primo dei cinque allestimenti tratti dalle opere di Giuseppe Patroni Griffi, nel decennale della sua morte, Storie naturali e strafottenti, curati da Luca De Fusco. Il primo appuntamento sarà con D’estate con la barca, con Gaia Aprea per la regia di Luca De Fusco. Una messa in scena che si preannuncia sobria ed essenziale, tesa a mettere in risalto la pura parola dell'autore, che sin dagli esordi rivela la teatralità dei suoi scritti e che lo condurrà con naturale evoluzione a divenire regista teatrale, lirico e cinematografico.
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